Alga Klamat

Sotto il termine generico “Alghe Klamath” vengono commercializzati integratori alimentari contenenti microalghe verdi-azzurre, principalmente appartenenti alla specie Aphanizomenon flos-aquae; il termine Klamath è un chiaro riferimento all’origine di queste alghe, cresciute nelle acque dell’omonimo lago – Upper Klamath Lake – nell’Oregon (Stati Uniti), quindi polverizzate ed essiccate prima dell’immissione in commercio.

In caso di necessità, l’integrazione alimentare con Alghe Klamath può essere utile per apportare quantità significative di minerali, antiossidanti e vitamine, utili per colmare specifiche carenze o soddisfare un aumentato fabbisogno. Alghe KlamathBuona anche la concentrazione di macronutrienti importanti, come amminoacidi essenziali ed acido alfa linolenico (omega tre).

Proprietà ed effetti benefici dell’alga Klamath

Le condizioni ambientali e climatiche in cui cresce l’Aphanizomenon del lago Klamath sono assolutamente uniche. Il Klamath è un lago praticamente incontaminato, incastonato in una regione vulcanica da cui riceve fiumi e ruscelli densi di materiale vulcanico, e con un fondo i cui depositi di minerali biodisponbili arrivano anche fino a 10 m. di altezza. Il Klamath fa parte di un’area naturale protetta. L’unica città si affaccia sull’estremo lembo meridionale del lago, e scarica in un canale che esce dal lago e va verso il mare. Il lago Klamath si trova su un altopiano a 1300 m. di altezza, in una zona predesertica. Il suo clima combina così ben 300 giorni di sole l’anno, con eccezionali opportunità fotosintetiche; e inverni freddi che costringono l’alga a produrre importantissimi acidi grassi essenziali Omega 3 e 6. Se a tutto ciò aggiungiamo il carattere primordiale della microalga, che raccoglie in sé caratteristiche sia vegetali che animali, si può ben comprendere la quasi perfezione del suo profilo nutrizionale:

Vitamine

La Klamath si contraddistingue soprattutto per l’elevato contenuto di vitamine del gruppo B, e soprattutto della sempre più rara ed essenziale B12. i Inoltre, la Klamath è un’ottima fonte di vitamina K, essenziale per le ossa. A differenza di altre microalghe come la spirulina, il suo spettro vitaminico è completo, e include anche la vit.C

Minerali e oligoelementi.  

Le Klamath sono l’unica fonte nutrizionale contenente lo spettro completo dei minerali e oligoelementi necessari all’organismo umano in una forma sinergica e perfettamente assimilabile.

Aminoacidi 

Le Klamath contengono dal 60% al 70% di proteine nobili. E’ l’unico cibo conosciuto a possedere ben 20 aminoacidi. In particolare, la proporzione degli aminoacidi essenziali è praticamente identica a quella ritenuta ottimale per il corpo umano, che le rende perfettamente assimilabili sotto il profilo proteico. ii

Acidi grassi essenziali  

La Klamath è tra le fonti vegetali più ricche di Omega-3 e Omega-6, nella proporzione ritenuta ottimale dai nutrizionisti (2-1), ed è capace di di normalizzare il metabolismo dei grassi. iii

Caroteni, ficocianine, clorofilla, cianoficine  

Ricchissima di pigmenti antiossidanti, tra cui spiccano le potentissime ficocianine, la Klamath fornisce, oltre ai più importanti antiossidanti endogeni (SOD e glutatione), il più alto contenuto di betacarotene fra tutti i cibi conosciuti, perfettamente assimilabile perché presente nelle forme cis e trans in maniera bilanciata. iii Cosa ancora più importante, il betacarotene nella Klamath è parte dell’intero corredo dei carotenoidi (alpha, gamma, etc.), ed è ormai ampiamente dimostrato che solo l’insieme dei carotenoidi esplica una potente azione antiossidante, laddove il betacarotene da solo svolge addirittura un ruolo ossidante. iv

Assimilabilità 

La Klamath è perfettamente assimilabile non solo per la sinergia calibrata e bilanciata di tutti i suoi nutrienti, ma anche per la sua membrana cellulare, formata da una lipoglicoproteina simile al glicogeno umano, che il nostro organismo assimila immediatamente come fonte di energia immediata.

L’esclusivo metodo AFA-Fresh ® garantisce una raccolta attenta e rispettosa delle microalghe Klamath, una serie di immediati filtraggi che ne assicurano la purezza sia batteriologica che tossicologica e un’essiccazione a bassa temperatura svolta direttamente sul lago a poche ore dalla raccolta, quando l’alga è ancora viva 

Valori nutrizionali

Ricerche e studi  

Non è solo l’eccezionale profilo nutrizionale a conferire a queste microalghe evidenti proprietà nutriterapiche, ma anche l’abbondante presenza in esse di specifiche molecole (ficocianine, clorofilla, cianoficine, specifici polisaccaridi, etc.) immunomodulanti, antinfiammatorie, antiossidanti ed ematopoietiche. Dopo quasi venti anni di diffusione tramite il passaparola di consumatori soddisfatti, da alcuni anni si è finalmente cominciato a realizzare importanti studi accademici sulle loro proprietà, e si possono già delineare alcune aree privilegiate in cui l’azione della Klamath risulta particolarmente marcata. In uno studio condotto da un comitato composto da 5 medici indipendenti, incluso un medico legale, sono stati vagliati migliaia di casi in cui pazienti affetti dalle più svariate patologie rivendicavano straordinari effetti di guarigione. Il comitato ha selezionato solo i circa 300 casi che rientravano entro rigidi parametri diagnostici e clinici (precisa diagnosi medica iniziale, fallimento riconosciuto del successivo trattamento medico, svolgimento del programma a base di alghe Klamath effettuato sotto continuo controllo medico). Lo studio ha così evidenziato 8 aree in cui la Klamath ha dimostrato una chiara azione di guarigione: asma, allergie, stati infiammatori, sindrome della stanchezza cronica, insufficienze immunitarie, diabete, depressione, problematiche neurologiche. v Altri studi più specifici hanno valutato le seguenti aree:

Area immunitaria

  • In due studi successivi presso l’Università di Montreal, si è visto che entro 2 ore dall’assunzione di appena 1.5 gr. di Klamath si produce una migrazione del 40% dei leucociti NK (cellule natural killer) dai linfonodi al sangue, e poi dal sangue verso organi e tessuti, mentre il restante 60% aumenta il numero di adesioni. L’azione però è di carattere indiretto, e i ricercatori speculano che si produca tramite il canale comunicativo intestino/cervello. Questo è importante, in quanto definisce la Klamath come immunomodulatore anziché come immunistimolante. vi
  • Sempre nello studio di Montreal, i ricercatori hanno verificato la capacità della Klamath di ridurre l’azione eccessiva delle cellule polimorfonucleate (PMN), e dunque di abbassare la produzione di radicali liberi e il livello di infiammazione generale dell’organismo. vii
  • Un altro importante studio in corso di pubblicazione ha dimostrato la capacità della Klamath di stimolare l’attività dei macrofagi, soprattutto grazie al suo contenuto di un nuovo e specifico polisaccaride che, una volta isolato, ha mostrato un’attività dieci volte maggiore dei ben noti lipopolisaccaridi (LPS). viii

Area tumorale 

L’azione anti-tumorale delle Klamath è ovviamente direttamente legata alla sua azione immunoregolatrice. In questo senso, la Klamath costituisce un ottimo sostegno nutrizionale immunitario a qualsiasi strategia di prevenzione e di cura dei tumori. Più specificamente:

  • Uno studio in vitro ha messo in luce che la Klamath possiede proprietà antimutageniche. ix
  • Uno studio eseguito dall’equipe della dr.ssa Jensen, che ne sta preparando il relativo manoscritto, ha dimostrato come grazie al suo alto contenuto di ficocianine la Klamath sia in grado di produrre l’apoptosi di alcuni tipi di cellule tumorali. x
  • Le ficocianine, di cui la Klamath è ricca (15% del peso a secco), hanno dimostrato di inibire selettivamente l’enzima COX-2, ma non il COX-1. Si tratta di un risultato molto promettente in quanto la presenza eccessiva di COX-2 è tipica di vari tipi di tumore al seno, e la sua riduzione sembra in grado di bloccare l’angiogenesi e di rallentare la crescita tumorale. xi

Area anti-infiammatoria 

La Klamath è una delle fonti più ricche di antiossidanti. Soli 2 gr. di Klamath contengono circa il 50% dello RDA giornaliero di betacarotene, corredato da numerosi altri carotenoidi, tra cui alpha-carotene, gamma-carotene, zeaxantina, astaxantina, luteina e licopene. La sinergia di questi antiossidanti con altre vitamine (C,E) e minerali (selenio, zinco, manganese, etc.), tutti presenti nella Klamath, sarebbe di per sé sufficiente a svolgere una significativa azione antinfiammatoria. Ma le Klamath, come altre verdi-azzurre anche se in concentrazioni più elevate, è ricca di ficocianine, le cui proprietà antinfiammatorie sono state evidenziate da diversi studi:

  • Le ficocianine sono dei potenti antagonisti dei radicali liberi xii , e svolgono una significativa azione epatoprotettiva. xiii
  • Le ficocianine hanno dimostrato di inibire l’infiammazione auricolare xiv , e di prevenire la colite indotta da acido acetico nei topi. xv Questi studi hanno messo in risalto come l’azione antinfiammatoria delle ficocianine si esplichi attraverso l’inibizione del leucotriene B4, coinvolto in numerosi processi infiammatori, sia generali che specifici.
  • In uno specifico studio sulla Klamath, è stato dimostrata la capacità di questa microalga, grazie al suo contenuto di Omega 3 e ala sua capacità di aumentarne i livelli organici, di ridurre i livelli plasmatici di acido arachidonico, precursore delle principali prostaglandine e leucotrieni infiammatori. xvi Mentre l’azione antinfiammatoria per mezzo delle ficocianine è propria anche di altre verdiazzurre, questa azione antinfiammatoria è specifica della Klamath (altre verdi-azzurre come la Spirulina sono prive di Omega 3).

Area antivirale  

Le verdi-azzurre in generale sono ricche di sostanze antivirali, come messo in luce da diversi studi su diversi tipi di microalghe. Anche se non esiste ancora nessuno studio specifico in questo campo sulle Klamath, esiste una ampia casistica empirica con importanti risultati su patologie che vanno dall’herpes alle varie forme di epatite. Va comunque detto che la potente azione immunoregolatrice della Klamath, così come il suo contenuto in molecole immunostimolanti (polisaccaridi, ficocianine, etc.), mettono il sistema immunitario in condizione di far fronte adeguatamente alle più diverse problematiche virali. Più specificamente, la Klamath contiene diversi tipi di polisaccaridi, tra cui eteropolisaccaridi e lipopolisaccaridi, la cui azione antivirale per via immunomodulante è stata ripetutamente provata; e altre macromolecole, come i sulfonoglicolipidi e i fosfoglicolipidi, che sono attualmente studiati per la loro azione immunomodulante e antivirale.

Area metabolica 

1. Metabolismo dei grassi. In uno studio svolto presso la prestigiosa Harvard Medical School, si è dimostrata la capacità della Klamath di normalizzare il metabolismo degli acidi grassi, riducendo al contempo colesterolo cattivo e trigliceridi. Diversi gruppi di cavie sono stati sottoposti a una dieta integrata con olio di soia, una dieta priva di acidi grassi polinsaturi, e ad una dieta priva di polinsaturi ma integrata con Klamath. La dieta a base di Klamath, pur contenendo la Klamath solo circa un 5% di acidi grassi, ha prodotto nel giro di un mese i risultati migliori, come: massimo aumento degli EPA e DHA, consistente riduzione dell’acido arachidonico, e una diminuzione di colesterolo e trigliceridi anche del 75%! xvii 2. Crescita muscolare e organica. Uno studio svolto sempre presso la Harvard Medical School ha testato gli effetti della Klamath sulla crescita delle cavie in rapporto ad un gruppo di controllo sottoposto alla stessa dieta ma senza l’aggiunta di Klamath. Il gruppo di cavie alla cui dieta è stato aggiunto solo lo 0,05% di Klamath ha avuto un tasso di crescita generale superiore del 16% rispetto al gruppo di controllo! Questo risultato è tanto più significativo in quanto simili studi effettuati con quantità ben più elevate di spirulina (fino al 73% della dieta) non avevano prodotto alcun risultato. In particolare, lo studio ha mostrato come la Klamath aumenti la capacità di assimilazione delle proteine. xviii 3. Normalizzazione del metabolismo glicemico. In uno studio sugli effetti della Klamath in rapporto agli enzimi digestivi endogeni, si è riscontrato che essa inibisce gli enzimi intestinali sucrasi e mal-5 tasi in maniera dose-dipendente, contribuendo così alla riduzione dei livelli di glucosio nel plasma. xix Questo risultato è stato ulteriormente confermato da uno studio nel quale si è visto che la Klamath accresce i livelli dell’enzima pancreatico alpha-amilasi, ed è noto che l’aumento di tale enzima tende a ridurre i livelli glicemici. 4. Permeabilità intestinale. Presso l’Università del New Mexico, si è dimostrata la capacità della Klamath di restaurare la normale permeabilità intestinale dopo un solo mese. Si tratta di un risultato estremamente importante perché la permeabilità intestinale compromessa è praticamente concausa di tutte le patologie. xx

Area neurologica  

  • Esiste una lunga casistica sugli effetti altamente positivi della Klamath sulla malattia di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative come il Parkinson e la sclerosi multipla. Il dr. Gabriel Cousins, nel corso degli anni ’80, eseguì una serie di esperimenti, i cui risultati, estremamente positivi sull’Alzheimer, sono riportati in un articolo da lui pubblicato sul Journal of Orthomolecular Medicine (Vol.VIII, n.1&2, 1985).
  • Questi dati clinici sono stati recentemente se pur indirettamente confermati, in uno studio svolto presso l’Università del New Mexico, nel quale si è dimostrata la capacità della Klamath di contribuire a curare i traumi cerebrali moderati in sole 6 settimane, con un tasso di successo del 95%, contro il 70% in 6 mesi delle terapie farmacologiche standard. xxi

 

L’apporto consigliato di alghe Klamath a fini integrativi si attesta nell’ordine dei 2-3 grammi al giorno, arrivando a cinque grammi in casi eccezionali. Il prodotto è disponibile in polvere o capsule; generalmente, se ne consiglia l’assunzione in un’unica dose al mattino deglutendolo con acqua.

VITAMINE QUANTITA’ per 3 grammi di Klamath ® RW max LARN/

RDA

Vitamina A (da caroteni) mg 0.9 100%
Tiamina (B1) mcg 750 50%
Riboflavina (B2) mcg 115 7%
Niacina (B3) mg 12 66%
Ac. pantotenico (B5) mg 4.65 75%
Piridossina (B6) mcg 85 4.5%
Acido folico (B9) mcg 120 60%
Cobalamina (B12) mcg 3 100%
Vitamina C mg 6 10%
Vitamina E mcg 840 8.4%
Vitamina K mcg 150 Oltre 100%

A fronte di un apporto così contenuto, da non superare almeno per prudenza, viene spontaneo chiedersi come una simile posologia possa rivelarsi efficace nell’integrare significativamente l’apporto nutrizionale di micro e macronutrienti. In riferimento a questi ultimi (proteine, carboidrati e lipidi), è chiaro che il contributo nutrizionale di questa strategia integrativa risulta modesto e comunque privo dei toni miracolistici con cui viene promosso a fini commerciali. Ad esempio, nel caso vengano assunti tre grammi di alghe Klamath al giorno il contenuto in amminoacidi essenziali, pur essendo particolarmente elevato in termini relativi (0.6-0.7 g di proteine per grammo di prodotto), risulta troppo basso in termini assoluti, dato che il fabbisogno proteico di un individuo adulto di 70 kg normopeso è pari a circa 70 grammi al giorno. A simili dosaggi d’assunzione, anche i 15-18 mg di acido alfa linolenico (capostipite degli omega tre) presenti in ogni grammo di Alga Klamath risultano tutto sommato modesti: dati alla mano, a fronte di un fabbisogno quotidiano di acido α-linolenico nell’ordine di 500-1000 mg, tre grammi di Alga Klamath coprono soltanto il 5-10% di tale fabbisogno.

MINERALI QUANTITA’ per 3 grammi di Klamath ® RW max LARN/

RDA

Calcio mg 45 5%
Fosforo mg 48 6%
Ferro mg 3-4 65-85%
Magnesio mg 9 3%
Zinco mcg 120 0.8%
Iodio mcg 54 36%
Rame mcg 24 2%
Fluoro mg 2.5 100%
Selenio mcg 3 5%
Manganese mcg 90 9%
Cromo mcg 3 6%
Molibdeno mcg 14 30%
Vanadio mcg 9 90%
Boro mcg 33 3.3%

Pertanto, qualora il consumatore intendesse ricorrere a specifiche integrazioni di amminoacidi essenziali o di acidi grassi omega tre, dovrebbe concentrarsi – rispettivamente – su integratori proteici ed amminoacidici, e/o sull’utilizzo di oli di pesce ricchi di EPA e DHA o vegetali ricchi in acido alfa linolenico (ad es. olio di semi di lino, olio di canapa, olio di noci, olio di canola). In ogni caso, spetta al medico curante indicare il protocollo integrativo più idoneo al singolo caso.

Per quanto concerne i micronutrienti (vitamine e minerali) ed i cosiddetti phytochemicals, l’alga Klamath può essere considerata a tutti gli effetti una preziosa fonte integrativa, soprattutto per la popolazione vegana o per chi preferisce l’utilizzo di prodotti naturali alla controparte di sintesi.

Come mostrato in tabella, tre grammi di alghe Klamath coprono buona parte del fabbisogno giornaliero relativo ad alcune vitamine e minerali. Anche la vitamina B12, la cui biodisponibilità nelle fonti vegetali è da sempre oggetto di criticismo, potrebbe essere presente nell’alga Klamath in una forma almeno parzialmente biodisponibile [6], sebbene altri studi [11] smentiscano tale ipotesi. Si segnala inoltre la presenza di clorofilla, polifenoli (acido caffeico) e ficocianina, che insieme all’abbondanza di carotenoidi, concorrono ad elevare il potere antiossidante dell’alga klamath. Su queste basi, all’alga klamath viene attribuita una lunga serie di benefici nella prevenzione e nel trattamento di svariate condizioni, in cui l’eccesso di radicali liberi o eventuali deficit nutritivi giocano un ruolo importante.

Caroteni antiossidanti (xantofille) QUANTITA’ per 3 grammi di Klamath ® RW max
Cantaxantina mg 1
Luteina mg 1.2
Zeaxantina mg 0.3
Astaxantina mg 0.1
Licopene mg 0.1
https://www.macrolibrarsi.it/data/speciali/big/proprieta-nutriterapiche-delle-micro-alghe-klamath_758.jpg

Prove di Efficacia e Studi Clinici

A nostro avviso, la mole di studi pubblicati su pubmed è insufficiente per giustificare atteggiamenti miracolosi nei confronti di questo integratore alimentare. Selezionando i soli studi clinici randomizzati in doppio cieco controllati verso placebo, vi sono evidenze preliminari circa una possibile utilità nel trattamento della depressione e nel miglioramento del benessere psicofisico in donne nel periodo post-menopausale non trattate con TOS [7,8], oltre ad un possibile effetto stimolante sul sistema immunitario [9,10]. Alcuni di questi studi sono riferiti all’alga intera, altri a specifici estratti brevettati di alga klamath, come Klamin ® (vedi bibliografia) nei quali l’alga viene artificalmente arricchita di particolari sostanze, come le ficocianine o la feniletilammina, allo scopo di ottenere i benefici desiderati. A tal proposito, una considerazione appare doverosa: se l’alga klamath fosse davvero il prodigioso miracolo della natura puntualmente descritto a fini commerciali, come mai è necessario aggiungere delle sostanze nei suoi estratti per ottenere il raggiungimento di specifici obiettivi salutistici? Applicando lo stesso ragionamento, se un giorno fosse commercializzato un olio di oliva con antinfiammatorio incluso (aumentando di 20 volte i livelli di oleocantale naturalmente presenti nell’alimento), qualcuno potrebbe dire che l’olio di oliva risolve i dolori muscolari e la febbre meglio dell’ibuprofene! Peccato che in assenza di tale arricchimento in oleocantale, per ottenere lo stesso risultato occorerebbe assumere una dose di mezzo litro di olio di oliva!

L’alga klamath rimane comunque un “buon ricostituente naturale”, caratterizzato da una notevole concentrazione di nutrienti essenziali o comunque importanti per la salute dell’intero organismo; tuttavia, le basse dosi di assunzione consigliate dovrebbero oggettivamente smorzare eccessivi entusiasmi circa i benefici ottenibili dal suo utilizzo (aumentare le dosi di assunzione oltre i valori consigliati non è mai consigliabile, tanto meno in questo caso, considerati i potenziali rischi descritti nel capitolo successivo).

Naturalmente, le proprietà dell’alga klamath sono avvalorate anche dai numerosissimi studi sulle singole sostanze nutritive in essa generosamente contenute, che contribuiscono ad elevarne l’utilità salutistica nel contesto di una dieta varia ed equilibrata. Ad esempio, considerati i generosi apporti di acido folico e vitamina B12, l’alga klamath può risultare benefica per i soggetti con alti livelli di omocisteina nel sangue, per questo esposti ad un maggior rischio cardiovascolare. Anche da questo aspetto nascono le numerose proprietà salutistiche ad essa attribuite a fini commerciali che tuttavia, ripetiamo, in massima parte devono ancora essere scientificamente confermate.

Il Ministero della Salute – come risaputo molto prudente nel riconoscere proprietà fisiologiche e/o salutistiche ai vari integratori – inserisce l’alga klamath nella lista delle sostanze ammesse negli integratori alimentari (ulteriore prova a sostegno della sua sicurezza d’uso), indicandola – in riferimento ai sui effetti fisiologici – come utile per il “Normale Tono dell’umore”16. NON le vengono invece riconosciute utilità per “l’azione di sostegno e ricostituente” (assegnate ad esempio alla spirulina), oppure “antiossidanti, naturali difese dell’organismo, funzioni depurative dell’organismo” (attribuite alla clorella), sebbene i suoi valori nutrizionali siano per molti aspetti sovrapponibili (ed in alcuni casi migliori) rispetto alle altre alghe citate. Questo aspetto suggerisce come – per l’alga klamath – le prove scientifiche a sostegno dei suoi effetti fisiologici e salutistici siano ancora scarse e per questo meritevoli di ulteriori approfondimenti.

Sicurezza d’uso e Controindicazioni

Molto si è detto e scritto a proposito della sicurezza d’uso delle alghe klamath e dei possibili pericoli per la salute del consumatore. Prima di procedere con l’analisi delle loro caratteristiche nutrizionali e proprietà, appare quindi doveroso fare il punto su questo aspetto, scongiurando eccessivi allarmismi.

Le alghe Klamath (intese come microalghe A. flos-aquae estratte dal lago Klamath) NON sono di per sé tossiche o pericolose per la salute umana. Tuttavia sono soggette alla possibile contaminazione da parte di microcistine: un problema “globale” che interessa la maggior parte delle falde acquifere del pianeta [15]. Come le aflatossine nei cereali ed i metalli pesanti nelle alghe marine (laminaria, fucus ecc.), anche le alghe di acqua dolce o salmastra (spirulina, clorella, klamath…) possono essere contaminate da sostanze tossiche. In particolare, similmente alle aflatossine, la contaminazione da microcistine può causare gravi problemi epatici; per questo motivo le falde acquifere ed i vari integratori vengono sottoposti a continui accertamenti. In alcuni di questi studi [1,12,13,17], in campioni di A. flos-aquae sono state rilevate concentrazioni di microcistine superiori ai limiti di sicurezza suggeriti dall’OMS per le acque potabili. Tuttavia – considerato che: a) tali limiti sono diverse centinaia di volte inferiori rispetto ai dosaggi rivelatisi tossici per l’animale da esperimento, a proposito dei quali alcuni autori hanno sollevato perplessità circa possibili conflitti di interesse (sottolineando la necessità di stabilire intervalli di sicurezza più ampi, almeno 5 volte superiori, che spegnerebbero qualsiasi polemica riguardante la sicurezza d’uso facendo rientrare nella norma tutti i campioni analizzati)[15], b) non si sono registrati casi di tossicità negli esseri umani derivanti dall’utilizzo di integratori di alga klamath, né in Italia né in altri Paesi; c) l’alga klamath contiene buone concentrazioni di potenziali antidoti naturali (sostanzialmente antiossidanti) contro le microcistine – è bene evitare eccessivi allarmismi: attenendosi alle dosi di assunzione normalmente suggerite (max 4 g/die) il consumatore non dovrebbe correre pericoli significativi per la propria salute (anche se alcuni autori sono giunti a conclusioni meno rassicuranti, affermando ad esempio che: “Ai massimi livelli di contaminazione riscontrati, un rischio per i consumatori può essere previsto a seguito di esposizione cronica o sub-cronica a un ragionevole consumo giornaliero di 4 g.”[12]). E’ altresì doveroso precisare che la maggior parte dei campioni analizzati ha dimostrato livelli di contaminazione nettamente inferiori ai limiti prudenziali di potenziale pericolosità; è quindi ingiusto che per l’inosservanza di pochi vengano penalizzate anche le aziende che operano con professionalità per garantire estratti di alghe klamath di qualità e sicurezza superiori. Anche se alcuni autori[13] arrivano a ritenere “la vendita commerciale di prodotti a base di Aph. flos-aquae per il consumo umano, in formulazioni pure o miste, molto discutibile”, si tratta comunque di un integratore utilizzato da anni nella maggior parte dei paesi del mondo senza che si siano registrati casi di tossicità da microcistine.

In definitiva, a chi volesse integrare la propria dieta con prodotti a base di alghe klamath, ci sentiamo di consigliare: a) un consulto medico preventivo (come si dovrebbe sempre fare prima di assumere un qualsiasi integratore); b) il rispetto delle dosi di assunzione suggerite dal produttore; c) la scelta di prodotti di qualità e certificati d) di evitare l’assunzione in gravidanza, allattamento e al di sotto dei 12 anni. Rispettati questi consigli, privarsi di questo integratore per il pericolo delle microcistine NON ci sembra una scelta razionale; per la stessa ragione bisognerebbe infatti privarsi anche della maggior parte degli altri integratori e persino di molti alimenti. Per chi volesse approfondire gli studi sulla sicurezza d’uso delle alghe klamath consigliamo la lettura di questo articolo o degli studi citati a fine articolo.

Il fatto che le alghe klamath possano in qualche modo stimolare l’attività del sistema immunitario [9,10], impone particolare cautela in corso di malattie autoimmuni (es. sclerosi multipla, lupus, artrite reumatoide ed altre) o concomitante utilizzo di farmaci immunosoppressori, che potrebbero renderne controindicato l’uso. L’alto contenuto di vitamina K potrebbe interferire con terapie farmacologiche a base di anticoagulanti cumarinici. Prudenza anche in caso di malattie epatiche: consultare il medico.

BIBLIOGRAFIA

  1. Assessing potential health risks from microcystin toxins in blue-green algae dietary supplements” di Gilroy DJ, Kauffman KW, Hall RA, Huang X, Chu FS., pubblicato su Environ Health Perspect. 2000 May;108(5):435-9.
  2. MIcroalga Klamath e tossine cianobatteriche. Stefano Scoglio. 2011
  3. USGS: Upper Klamath Lake nutrient study
  4. Effect of a Klamath algae product (“AFA-B12”) on blood levels of vitamin B12 and homocysteine in vegan subjects: a pilot study. Baroni L, Scoglio S, Benedetti S, Bonetto C, Pagliarani S, Benedetti Y, Rocchi M, Canestrari F.Int J Vitam Nutr Res. 2009 Mar;79(2):117-23.
  5. [Effects of Klamath Algae extract on psychological disorders and depression in menopausal women: a pilot study]. Genazzani AD, Chierchia E, Lanzoni C, Santagni S, Veltri F, Ricchieri F, Rattighieri E, Nappi RE. Minerva Ginecol. 2010 Oct;62(5):381-8. Italian.
  6. Effect of a 2-month treatment with Klamin, a Klamath algae extract, on the general well-being, antioxidant profile and oxidative status of postmenopausal women. Scoglio S, Benedetti S, Canino C, Santagni S, Rattighieri E, Chierchia E, Canestrari F, Genazzani AD. Gynecol Endocrinol. 2009 Apr;25(4):235-40.
  7. Natural killer cell activation and modulation of chemokine receptor profile in vitro by an extract from the cyanophyta Aphanizomenon flos-aquae. Hart AN, Zaske LA, Patterson KM, Drapeau C, Jensen GS.
  8. Mobilization of human CD34+ CD133+ and CD34+ CD133(-) stem cells in vivo by consumption of an extract from Aphanizomenonflos-aquae–related to modulation of CXCR4 expression by an L-selectin ligand? Jensen GS, Hart AN, Zaske LA, Drapeau C, Gupta N, Schaeffer DJ, Cruickshank JA.
  9. Miyamoto E, Tanioka Y, Nakao T, Barla F, Inui H, Fujita T, Watanabe F, Nakano Y. Purification and characterization of a corrinoid-compound in an edible cyanobacterium Aphanizomenon flosaquae as a nutritional supplementary food. J Agric Food Chem. 2006 Dec 13;54(25):9604-7.
  10. Vichi S, Lavorini P, Funari E, Scardala S, Testai E. Contamination by Microcystis and microcystins of blue-green algae food supplements (BGAS) on the italian market and possible risk for the exposed population. Food Chem Toxicol. 2012 Dec;50(12):4493-9. Istituto Superiore di Sanità, Environment and Primary Prevention Department, Rome, Italy.
  11. Heussner AH, Mazija L, Fastner J, Dietrich DR. Toxin content and cytotoxicity of algal dietary supplements. Toxicol Appl Pharmacol. 2012 Dec 1;265(2):263-71.
  12. Gallo P. et al., Contaminazione da biotossine in prodotti ittici e integratori alimentari, in Ingredienti Alimentari, XI (2012) Ottobre, pp.6-11, p.10.
  13. Scoglio S., Il business delle microcistine
  14. Ministero della salute – Lista delle sostanze e dei preparati vegetali ammessi negli integratori alimentari (aggiornato a Luglio 2012)
  15. “AFA-Algen – Giftcocktail oder Gesundheitsbrunnen?” Universität Konstanz. 1, 2008. Retrieved May 18, 2012.
  16. NOTE

    i La B12 della Spirulina non è assimilabile a causa della presenza in essa di omologhi della vera B12 che ne bloccano l’assimilazione come riconoscono gli stessi promotori della spirulina (R.Henrikson, Spirulina, Tecniche Nuove, 1998, pp.30-31).

    ii La Klamath contiene anche elevate quantità di aminoacidi liberi, che l’organismo assimila con estrema facilità e che sono precursori dei neuropeptidi, i veri motori dell’attività cerebrale e neurologica generale. Vedi K.Abrams, Le Alghe per la Salute, Tecniche Nuove, 1999, cap.

    iii Secondo Abrams, il fatto che la Klamath, a differenza della spirulina, possegga un significativo corredo di acidi grassi essenziali, consente all’alga di accumulare una più ampia gamma di carotenoidi (ben 15 nella Klamath!), il che renderebbe il potere antiossidante della Klamath superiore a quello della spirulina nonostante il loro contenuto di betacarotene si equivalga. K. Abrams, Le Alghe per la Salute, p.174.

    iv Come è noto, I famosi studi CARET e PHS, promossi dallo statunitense National Cancer Institute e pubblicati dal New England Journal of Medicine nel1996, sono stati probabilmente i più ampi e lunghi studi umani mai realizzati allo scopo di testare l’attività anti-tumorale del becarotene sintetico. Tali studi hanno mostrato come il betacarotene sintetico, e lo stesso betacrotene naturale ma isolato, lungi dallo svolgere un’azione antiossidante, agiscono come fattori ossidativi e pro-tumorali. A partire da quel momento, è diventato chiaro che per ottenere una potente azione antiossidante e preventiva dei tumori è necessario assumere il betacarotene in entrambe le sue forme cis e trans, cioè come si trova nel suo stato naturale, e soprattutto nella sua naturale sinergia con altri carotenoidi. Vedi Mayne S.T., et al., Beta-carotene, carotenoids and disease prevention in humans, in FASEB J., 10(7): 690-701 (1996); Pryor W.A., et al., Beta-carotene: from biochemistry to clinical trials, in Nutr Rev., 58(2 Pt 1): 39-53 (2000).

    v Krylov et al. (2001), Retrospective Epidemiological Study using Medical Records to Determine which Diseases are improved by Aphanizomenon flos aquae

    vi Manoukian R., et al., Effects of the blue green algae Aphanizomenon Flos Aquae on human natural killer cells, in Savage, L., ed., Phytoceuticals, IBC Library Series, 1998, 233-241. Gitte J. Jensen, et al., Consumption of Aphanizomenon Flos Aquae Has Rapid Effects on the Circulation and Function of Immune Cells in Humans, in Journal of American Nutraceutical Association (JANA), Vol.2, n°3, Jan. 2000, pp. 50-58.

    vii Gitte J. Jensen, et al., Consumption of Aphanizomenon Flos Aquae Has Rapid Effects on the Circulation and Function of Immune Cells in Humans, in JANA, Vol.2, n°3, Jan. 2000, pp. 50-58.

    viii Pugh N., et al., Isolation of three high molecular weight polysaccharides with potent immunostimolatory activity from Spirulina Platensis, Aphanizomenon Flos Aquae and Chlorella pyrenoidosa, in Planta Medica (in press).

    ix L’aggiunta di alghe Klamath al medium del test almeno 2 ore prima di introdurvi il mutagenico Nitrovin ne ha inibito l’azione mutagenico. Lahitova N., et al., Antimutagenic properties of fresh water blue green algae, in Folia Microbiol (Praha), 39(4), 1994, pp.301-3.

    x Citato in Jensen, G.S. et al., Blue Green Algae as an Immuno-Enhancer and Biomodulator, in JANA, Vol. 3, n°4, Winter 2001, pp.24-30, p.28.

    xi Reddy C.M., et al., Selective Inhibition of cyclooxygenase-2 by C-phycocyanin, in Biochem Biophys Res Commun. 2000; 277(3): 599-603.

    xii Bhat V.B., et al., C-phycyanin: a potent peroxyl radical scavenger in vivo and in vitro, in Biochem Biophys Res Commun., 2000; 275(1):20-25.

    xiii Vadiraja B.B., et al., Hepatoprotective effects of C-phycocyanin: protection for carbon tetrachloride and R-(+)- pulegone-mediated hepatotoxicity in rats, in Biochem Biophys Res Commun., 1998; 249(2):428-31.

    xiv Romay C., et al., Phycocyanin extract reduces leukotriene B4levels in arachidonic induced mouse-ear inflammation test, in J Pharm Pharmacol. 1999¸51(5):641-42.

    xv Gonzales R., et al., Anti-inflammatory activity of phycocyanin extract in acetic acid –induced colitis in rats, in Pharmacol Res. 1999;39(1): 55-59.

    xvi Rafail I. Kushak, et al., Favorable Effects of Blue Green Algae Aphanizomenon Flos Aquae on Rat Plasma Lipid,,in Journal of the American Nutraceutical Association, Vol.2, n°3, Jan 2000, pp.59-65.

    xvii Rafail I. Kushak, et al., Favorable Effects of Blue Green Algae Aphanizomenon Flos Aquae on Rat Plasma Lipid,,in Journal of the American Nutraceutical Association, Vol.2, n°3, Jan 2000, pp.59-65.

    xviii Kushak R.I., et al., The Effect of Blue-Green Algae Aphanizomenon Flos Aquae on Nutrient Assimilation in Rats, in Journal of American Nutraceutical Association, Vol.3, n°4, Winter 2001, pp. 35-39.

    xix Kushak, R., et al., Effect of algae Aphanizomenon Flos Aquae on digestive enzyme activity and polyunsaturated fatty acids level in blood plasma, in Gastroenterology, 1999, 116:A559.

    xx Lo studio, che ha coinvolto ben 90 soggetti, è citato in C. Drapeau, N.Solomon, in Optimal Health Journal, August 1998.

    xxi Valencia A., Walker J., A multi-axial treatment paradigm for mild traumatic brain injury to achieve reparative functional metaplasticity, 3d World Congress on Brain Injury, IBIA, Quebec City, June 1999. Questo studio è stato presentato al 3° World Congress on Brain Injury, ed è pubblicato nei relativi Atti.